Asset allocation: è più importante la struttura o l’ottimizzazione?

In questo report analizziamo se, nel lungo termine, a fare davvero la differenza sia una solida struttura di asset allocation o la sua ottimizzazione continua.

Asset allocation: è più importante la struttura o l’ottimizzazione?

Disclaimer

Questi non vogliono essere consigli finanziari o di investimento, pertanto qualsiasi decisione che prendi sul tuo capitale è tua piena responsabilità. Noi riportiamo solo la nostra visione razionale del mercato.

Abbiamo spesso sottolineato l’importanza di costruire un portafoglio che sia equilibrato e resiliente, capace di affrontare scenari macro diversi senza esporsi a rischi eccessivi in uno specifico contesto.

Ci siamo riferiti più volte alla filosofia all-weather: un approccio che punta a creare una struttura di portafoglio il più possibile “neutrale” rispetto ai diversi tipi di crisi.

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Importante: ricordiamo che "neutrale" non significa immune da drawdown. questo, semplicemente, non è possibile.
Piuttosto, si tratta di evitare che il portafoglio soffra in modo sproporzionato in un solo scenario macroeconomico

Un esempio pratico: un portafoglio 50% azioni / 50% obbligazioni (a tasso fisso) si affida, di fatto, a un solo diversificatore: le obbligazioni stesse.
Se parliamo di bond governativi di alta qualità creditizia, sappiamo che offrono un’ottima protezione in fase recessiva.

Basti pensare al periodo tra ottobre 2007 e febbraio 2009: mentre l’azionario globale perdeva il 48%, le obbligazioni hanno guadagnato circa l’11%.

Il problema emerge quando ci sono altri tipi di contesti macro.
Nel 2022, in un contesto di stagflazione proprio quei portafogli "bilanciati" hanno subito tra le peggiori performance.

Un approccio più “bilanciato” (es. all-weather) non evita automaticamente i drawdown (ad esempio, nel 2008 non avrebbe fatto meglio di un portafoglio tradizionale a parità di componente azionaria) ma ha un grande vantaggio: non è mai eccessivamente vulnerabile in nessuno scenario macro, se paragonato agli altri portafogli.

Questo perché al suo interno ci sono asset decorrelati, che reagiscono in modo diverso ai vari contesti di mercato.

In breve, abbiamo ribadito perché un approccio all-weather possa essere vantaggioso per molti investitori.

A questo punto, partiremo da un portafoglio classico 50/50 (azioni e obbligazioni a tasso fisso) e aggiungeremo progressivamente diversificazione, mantenendo inalterata la quota azionaria. Vedremo come cambiano rendimento e drawdown al crescere della diversificazione. Buona lettura!

📌 Nota importante: per questa analisi useremo l’anno 2022. Si tratta volutamente di un caso di cherry picking contro i bond a tasso fisso, in quanto il 2022 è stato un anno eccezionalmente negativo per questa asset class – al punto da performare peggio delle azioni, un evento molto raro.
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